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Chiusura Expo 2015 : “La giornata di oggi  non è un addio ma un passaggio”

 

mattarellaQuesto è in sintesi il discorso del Presidente della Repubblica Mattarella in occasione della chiusura di Expo 2015 “è per me un onore, oltre che una grande soddisfazione, concludere dopo un cammino così proficuo l’Esposizione universale 2015, che Milano, la Lombardia e l’Italia hanno progettato, realizzato e offerto al mondo intero come un ponte verso il futuro. Un futuro che vogliamo migliore per l’umanità e per la nostra Madre terra. I momenti finali di eventi così importanti e coinvolgenti racchiudono sempre emozioni molteplici, compresa qualche venatura di malinconia.
Questa volta sono però convinto che l’atto di chiusura dell’Expo sia davvero una festa e che la manifestazione abbia accumulato e reso disponibile una grande carica positiva.
L’Esposizione ci lascia una importante eredità, frutto del confronto che è riuscita a promuovere e delle speranze che ha messo in campo. La giornata di oggi, insomma, non è un addio ma un passaggio. È l’inizio di un nuovo impegno civico.Del resto, i risultati vanno oltre la cifra, imponente e davvero lusinghiera, degli oltre 21 milioni di visitatori registrati. Includono il record dei tanti Paesi coinvolti nella rete del dialogo e della ricerca, l’interesse suscitato nelle opinioni pubbliche dei diversi continenti, il milione e più di firme raccolte in calce alla Carta di Milano.
La Carta è un documento di grande rilievo, che ha affermato il diritto al cibo e all’acqua come parte essenziale del più ampio diritto alla vita, e dal quale d’ora in avanti non si potrà prescindere nel valutare l’applicazione di diritti umani universali.Il maggiore successo dell’Expo, e dunque il suo lascito, sta nell’aver cercato di definire il cibo e l’alimentazione come lingua comune dei popoli.
Lingua comune non vuol dire omologazione. Al contrario. E’ espressione di dialogo e di valorizzazione delle biodiversità; manifesta conoscenza e rispetto delle culture e delle loro radici; è scoperta di valori e interessi convergenti in nome dell’uomo. Rappresenta l’antidoto alla nuova Babele e alle esclusioni che la società globale può generare se non viene governata.
Expo è riuscita tenere insieme tradizioni e saperi antichi con l’innovazione, con il progresso tecnico e scientifico, con la ricerca più avanzata. Expo è riuscita a valorizzare un’agricoltura capace, a un tempo, di tutelare produzioni di nicchia, salute dei consumatori e prospettiva globale.Nutrire il pianeta senza escludere nessuno è possibile. Eliminare la fame e la sete dalla faccia della terra è possibile, e rappresenta un elemento indispensabile per la costruzione della pace.
Siamo davanti a una sfida epocale, e a condizioni inedite per affrontarla. “


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