L’ottimismo del ministro Brunetta sul deficit pubblico
9 settembre 2011 -In un momento così delicato , anche se l’argomento non riguarda i temi da noi trattati, abbiamo ritenuto opportuno riportare il pensiero del ministro Renato Brunetta per rendere partecipi i nostri lettori del suo ‘ottimismo .
In una intervista pubblicata oggi dal quotidiano economico francese “Les Echos” , il ministro Renato Brunetta sostiene che il nostro paese “ è il Paese più virtuoso d’Europa per quanto riguarda il controllo del deficit. Era dal 1875 , che l’Italia non realizzava il pareggio di bilancio . Solo Silvio Berlusconi sarà in grado di ripetere l’impresa. Se sommiamo il totale delle correzioni di bilancio implementate fin dall’inizio della legislatura , nella primavera del 2008 , ci sono più di 250 miliardi di euro che sono stati risparmiati “ . L’obiettivo? Azzerare il deficit pubblico nel momento stesso in cui il Cavaliere arriverà al termine del suo mandato , nel maggio del 2013.
“Questo è in ogni caso il mio sogno. Noi avremo reso al Paese la sua credibilita’ sulla scena internazionale . Spero che gli italiani misureranno ciò che questo significa quando torneranno alle urne” . Al corrispondente Guillaume Delacroix che gli chiede perché inserire nella Costituzione la norma sul pareggio delle finanze pubbliche, Brunetta risponde che “la ‘ regola d’oro’ obbligherà tutti i governi a mostrarsi responsabili. Ma l’equilibrio deve essere concepito come un principio a lungo termine” Il ministro ricorda anche che “ in cinque anni avrò ridotto di 300.000 il numero dei dipendenti pubblici . Quando sono arrivato in questo Ministero la crescita della massa salariale dei lavoratori pubblici era superiore del 15% a quella dei salari nel settore privato. Oggi la dinamica è stoppata per tre anni, le assunzioni son congelate e io introduco un sistema di premi basati sul merito “ A questo punto l’italia ha eliminato ogni minaccia di mercati ? “Noi abbiamo fatto il nostro lavoro , la palla è ora nel campo dell’Europa , dove i problemi di governante devono essere risolti una buona volta per tutte. Vi è l’urgenza di una politica economica comune. Quanto agli investitori- precisa- io li rispetto ma quando qualcuno inizia una dieta il suo dietologo gli chiede di non pensarci dieci volte al giorno. L’ eccesso di misurazione produce instabilità”.