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 My city 

Inaugurato il MUSE che vince anche in sostenibilità.

MUSE (Foto Alessandro Gadotti. Archivio TrentoFutura)

“L’astronave” MUSE  progetto di Renzo Piano è ufficialmente decollata  il 27 luglio . Finito il countdown partito quasi 10 anni fa, quando questa idea è nata e ha cominciato a concretizzarsi, il MUSE ha finalmente aperto le sue porte alla città e al mondo intero, con i suoi 12.600 metri quadri di superficie. Un momento magico, vissuto al tramonto di una calda giornata di luglio, aperto dalla musica dell’orchestra Haydn di Trento e Bolzano. “Stiamo toccando i risultati di una visione” così il Sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha salutato i visitatori che si sono riuniti al tramonto di fronte

Renzo Piano al MUSE. Foto Massimo Zarucco. Archivio ufficio stampa PAT

all’ingresso del Nuovo Museo delle Scienze. “Questo terreno ci ha dato la possibilità di cogliere un’opportunità straordinaria: quella di guardare lontano, al futuro”. Un pensiero condiviso anche dal Presidente del MUSE, Marco Andreatta, che ha ricordato come “il Museo sia un punto d’incontro tra le persone e la scienza”.  Quasi 30.000 presenze, 250 tra incontri tematici, talk show, spettacoli, concerti, installazioni artistiche, più di 450 persone coinvolte nell’organizzazione, 150 giornalisti accreditati, 25.000 accessi al nuovo sito online nelle prime due giornate, 40.000 visualizzazioni del video “Push to add Science”: questi i numeri straordinari che documentano il successo della grande inaugurazione del MUSE, «che proietta il museo e la città di Trento nel futuro», come ha sottolineato il direttore Michele Lanzinger durante la 24 ore no stop. Il 27 luglio 2013 è per il MUSE «un punto di partenza, non un punto di arrivo»ha spiegato Lanzinger nel suo discorso di chiusura e di ringraziamento a tutti, visitatori, addetti ai lavori, artisti, giornalisti, partners che hanno preso parte all’inaugurazione.

Ma il MUSE è anche “sostenibile” Lo scorso 13 giugno il Museo delle Scienza di Trento,  ha ottenuto  la certificazione LEED® NC 2.2 Gold, rilasciata dall’ente certificatore GBCI (Green Building Certification Institute) di Washington, D.C.

 Il MUSE si colloca all’interno del nuovo quartiere Le Albere, riqualificazione dell’ex area Michelin a Trento.

MUSE sarà il primo museo italiano a ricevere l’ambita certificazione LEED NC, costituendo un nuovo benchmark nel settore. Livello GOLD è stato il posizionamento ottenuto con il sistema di rating LEED, raggiunto anche grazie al supporto di HABITECH – Distretto Tecnologico Trentino  per le attività di “Project Management LEED”.

«Un grande risultato per un progetto che sarà un fiore all’occhiello per il Trentino, a cui siamo soddisfatti di aver dato il nostro contribuito e ci auguriamo apra la strada della sostenibilità nella realizzazione e gestione delle strutture museali», ha dichiarato Gianni Lazzari, AD di Habitech(Distretto Tecnologico Trentino per l’energia e l’ambiente)  «Questo risultato dimostra inoltre che risultati ambiziosi si possono raggiungere quando c’è sinergia tra i partner  coinvolti». Inizialmente infatti l’edificio aveva come obbiettivo il raggiungimento della certificazione LEED Silver, ma la collaborazione dei vari soggetti coinvolti nella realizzazione del Muse ha portato al raggiungimento del livello superiore, al livello Gold.  L’approccio globale e la valorizzazione del percorso della certificazione di sostenibilità ambientale LEED è derivato da una composizione integrata di strategie in diversi ambiti di prestazioni dell’edificio e del suo rapporto con l’intorno. Dalla scelta dei materiali e le modalità di gestione delle attività di costruzione, alla relazione con  il contesto insediativo e dei servizi, dalla relazione degli utenti dell’edificio con la rete dei percorsi pedonali e dei servizi di trasporto collettivo fino alle strategie estremamente efficaci di riduzioni dei consumi energetici ed idrici.

La strategia energetica ha considerato l’interazione involucro impianti e combinato la riduzione dei consumi dell’edificio concepito come sistema con la fornitura di energia “verde”, il ricorso intensivo alle rinnovabili, fotovoltaico e  geotermia, nel contesto di un intero comparto servito dalla nuova centrale di trigenerazione. Altresì integrato è stato l’approccio al “sistema acqua”, con risparmio dell’uso di acqua potabile quintuplicato rispetto ai migliori benchmark di riferimento grazie all’adozione incrociata di sistemi di riduzione e il riutilizzo dell’ acqua piovana.

Importanti sono state anche le prestazioni degli spazi interni, dove la relazione con le viste sul paesaggio e la luce naturale e l’uso di materiali basso emissivi hanno puntato ad alte prestazioni in termini di  comfort e salubrità. Per i crediti del segmento costruzioni vanno rilevati i punti di “performance esemplari”, ottenuti grazie all’interramento totale dei parcheggi e quelli inerenti alla gestione dei rifiuti delle attività di costruzione  la cui  quasi totalità  è andato riciclato.

Il valore d’integrazione portato in luce nel perseguimento di obiettivi “green” è uno dei risultati metodologicamente più interessanti di questo percorso. Il risultato globale ottenuto con la certificazione LEED dell’intervento ha una valenza ulteriore se si considera che il MUSE svolgerà una importante funzione pedagogica. Il MUSE dunque come “Building as a teaching tool” edificio come uno strumento di insegnamento, che può ispirare ed educare.

Inoltre tra 3.300 metri quadri di esposizioni permanenti e di 500 metri quadri di mostre temporanee, verrà realizzata una sezione espositiva dove i visitatori potranno conoscere le strategie per rendere gli edifici più sostenibili ed efficienti. Un’occasione dunque per conoscere LEED e toccare con mano come si persegue la certificazione e cosa significa in termini tangibili.  Secondo Laura Pighi, LEED AP e project manager di Habitech «il progetto ha perseguito attivamente l’obiettivo “Building as a teaching tool“, così che nel raccontare la sostenibilità sarà esso stesso il primo esempio di ciò che contiene e di cui parla. L’edificio stesso diventa uno strumento educativo».

30  luglio 2013


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